Seguire il Signore vuol dire camminare con lui, mettersi in viaggio con lui che uscendo dalla Galilea, entra in Samaria e prosegue verso Gerusalemme. Ma non tutti lo capiscono. Molti lo abbandonano, perché è troppo impegnativo seguire Gesù. In Samaria sono tre le persone che si presentano o che sono chiamate. Gesù mette in chiaro fin da subito quali sono le disposizioni per seguirlo ed essere suo discepolo/a. Al primo che si presenta e vuole essere discepolo, Gesù chiede di spogliarsi di tutto: non ha dove posare il capo, tanto meno deve cercare una falsa sicurezza per stare tranquillo. Alla seconda persona chiamata da Gesù a seguirlo, Gesù chiede di lasciare che i morti seppelliscano i loro morti. Si tratta di un detto popolare che significa: lascia le cose del passato. Non perdere tempo con ciò che è stato e guarda avanti. Alla terza persona chiamata ad essere discepolo, Gesù chiede di spezzare i legami familiari. In un’altra occasione aveva detto: Chi ama suo padre e sua madre più di me, non può essere mio discepolo (Lc 14,26; Mt 10,37). Ma è proprio così difficile seguire il Signore? Dipende dalla conoscenza che noi abbiamo di Gesù. San Paolo una volta che è stato conquistato dal Signore ha scritto: "Ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo… Dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la meta" (Fil 3,8…13). Seguire Cristo è un instancabile protendersi in avanti. Bisogna seguirlo e diventare suoi discepoli con prontezza e decisività: è una via difficile, qualche volta di disagio, di povertà, di stenti, ma anche la via sicura, quella che consente di pensare e credere di spendere la vita nel modo migliore possibile. Anche oggi sono molti i chiamati, pochi coloro che hanno il coraggio di rispondere con generosità e sollecitudine. Con gioia annunciamo che una nostra parrocchiana Giulia Marletta ha deciso di seguire il Signore emettendo la professione dei consigli evangelici il prossimo 16 luglio. Diventerà una suora della Carità come quelle che lavorano nella nostra parrocchia. Fin d'ora manifestiamo la nostra considerazione per la sua scelta coraggiosa e la accompagniamo con la nostra preghiera.
Con questo ultimo messaggio desidero salutare la comunità perché molti entrano in ferie, le attività in parrocchia sono alquanto ridotte e interrompiamo anche la newsletter. Riprenderemo, se Dio vuole, a settembre con maggiore entusiasmo per dedicarci alla costruzione della chiesa viva di S. Antonio a Corsico. Ringrazio per la comprensione , l'accoglienza e la collaborazione ricevuta e invoco su tutti la benedizione del Signore Gesù. Ricordo anche che le messe in questo periodo di ferie non saranno trasmesse on line in face book, ma saranno soltanto presenziali. Auguro a tutti buone ferie.